Intelligenza artificiale e cure infermieristiche: quanto siamo già in ritardo?

Riuscirà davvero l’Intelligenza artificiale (IA) a liberare gli infermieri dai compiti burocratici che rubano tempo alla relazione di cura con i pazienti? O, come molti affermano, si corre il rischio di una sostituzione macchina-uomo? Laquestione è al centro del dibattito sull’in­ novazione tecnologica in campo sanitario ed è improbabile che trovi una risposta «evidence based» definitiva. Al momento una cosa è certa: le applicazioni di IA devono essere intese come supporto al personale infermieristico e fornire spunti e informazioni supplementari per agevolare il loro lavoro di assistenza diretta ai propri pazienti.

Tuttavia, una cosa però è assodata: indietro non si torna e tra gli esperti del settore semmai l’attenzione si sta spostando su come «umanizzare» sempre di più l’intelligenza artificiale per renderla adeguata alle nostre esigenze. Un paradosso? Forse. Sta di fatto che quanto detto è confermato anche da una ricerca realizzata, ormai 4 anni fa, dal Technology Review lnsights del Massachusetts lnstitute of Technology (MIT) in collabora­ zione con GE Healthcare. La ricerca ha coinvolto più di 900 professionisti della sanità di Stati Uniti e Regno Unito, tra cui molti infermieri.

I risultati: laddove l’Intelligenza artificiale riesce ad «attecchire» il personale infermieristico è in grado di risparmiarefino a 2/3 del tempo nella compilazione dei rapporti, dando così più spazio alla relazione umana con i propripazienti. Non solo: il 45% degli operatori coinvolti nello studio ha affermato di essere già riuscito a ritagliarsi più tempo da dedicare ai colloqui con i pazienti e a effettuare interventi o altre prestazioni di cura. Infine, il 75% dei medici dotati di tecnologie di Intelligenza Artificiale ritiene che ciò abbia permesso di fare previsioni migliori nel trattamento delle malattie. Diversi fra gli interpellati, inoltre, sostengono che grazie alla sua applicazione sono stati ridotti anche i margini di errore nelle terapie da somministrare. Benefici importanti anche quelli legati agli aspetti organizzativi del lavoro clinico: il 78% del campione riferisce di avere sperimentato un miglioramento nel flusso dilavoro, mentre per il 79% le soluzioni che sfruttano l’IA hanno aiutato a evitare il burnout degli operatori sanitari.

Secondo la ricerca MIT-GE Healthcare le aree di utilizzo più interessate dell’Intelligenza artificiale in ambito sanitario sono: l’ottimizzazione della gestione dei flussi di pazienti con il 65% del campione interessato e il 39% che ha già adottato tecnologie di IA in questo campo, l’imaging e diagnostica medicale (64% e 41 %), l’automazione delle cartelle cliniche elettroniche tramite strumenti di elaborazione del linguaggio naturale (63% e 43%), le analisi predittive (63% e 40%) e l’elaborazione dei dati del paziente e l’analisi dei rischi (62% e 41%). A questo proposito la maggior parte degli intervistati (79%) con progetti di IA in corso afferma che nel 2020 il budget destinato ad applicazioni di questo genere è aumentato fino a 6,6 miliardi di dollari.

Da parte di organizzazioni scientifiche a livello internazionale, tuttavia, l’invito è alla cautela. In una recente pubblicazione («Artificial lntelligence in Health Care: The Hope, the Hype, the Promise, the Peril») la National Academy of Medicine degli Usa ha scritto: «L’intelligenza artificiale ha il potenziale di rivoluzionare I’assistenzasanitaria. Tuttavia… dobbiamo garantire che: la qualità dei dati abbia standard elevati; l’equità e l’inclusività sianosempre prioritarie; la trasparenza sia specifica per ogni caso d’uso; le nuove tecnologie siano sostenute da istruzionee formazione appropriate e adeguate; tutte le tecnologie siano adeguatamente regolamentate e supportate da una legislazione specifica e su misura». «Condivido totalmente questa analisi – commenta Antonio Spera, presidente e amministratore delegato di GE Healthcare Italia – Si toccano temi estremamente delicati e critici, dai più profondamente etici a quelli più pratici quali la formazione e la carenza legislativa. Questa complessità è affrontabile solo con uno sforzo collaborativo che metta a fattor comune diverse competenze: politica, industria dei dispositivi medici e del farmaco, ricerca, strutture sanitarie, associazioni e tuffi gli altri stakeholder di riferimento».

 

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) nelle cure infermieristiche

Non è sicuramente con l’avvento di Chat GPT che l’IA ha guadagnato rilevanza anche nell’ambito delle cure infermieristiche. Sono almeno venti anni che i primi applicativi che vedono l’automazione in aiuto dei curantifanno ormai parte della nostra quotidianità.

Basti solo pensare ai presidi che preparano in automatico le terapie da assumere.

Di sicuro vi è stata invece un’accelerazione verso l’intelligenza artificiale e sono almeno 4 anni che anche leevidenze di carattere scientifico ne celebrano la ribalta.

Quindi non è più un mistero che l’IA sia rapidamente diventando una realtà sempre più presente anche nel settore sanitario e soprattutto nelle cure infermieristiche. L’IA oggi può infatti essere utilizzala per automatizzare compiliripetitivi, migliorare l’accuratezza e la sicurezza delle cure, e fornire supporto decisionale agli infermieri.

Automatizzazione dei compiti

L’IA può essere utilizzata per automatizzare una serie di compiti infermieristici, tra cui:

  • La raccolta dei dati clinici, come i parametri vitali, i farmaci assunti e i risultati dei tesi.
  • La preparazione dei farmaci e dei trattamenti.
  • La gestione dei record clinici dei pazienti.
  • La comunicazione con altri membri del team sanitario.

L’automatizzazione di questi compiti può liberare tempo agli infermieri per concentrarsi su attività più complesse edi valore aggiunto, come la relazione di cura dei pazienti e la comunicazione con i familiari.

Miglioramento dell’accuratezza e della sicurezza delle cure

L’IA può essere utilizzata per migliorare l’accuratezza e la sicurezza delle cure infermieristiche in diversi modi, tra cui:

  • La rilevazione precoce di complicazioni mediche.
  • La prevenzione di errori medici.
  • L’ottimizzazione dei dosaggi dei farmaci.

L’IA può aiutare gli infermieri a identificare i pazienti a rischio di complicazioni mediche, come infezioni o cadute. Può anche aiutare a prevenire errori medici, come la somministrazione di farmaci sbagliati o la prescrizione di dosaggi errati. Inoltre, l’IA può essere utilizzata per ottimizzare i dosaggi dei farmaci, riducendo il rischio di sovradosaggio o sotto dosaggio.

Supporto decisionale

L’IA può essere utilizzata per fornire supporto decisionale agli infermieri in diversi modi, Ira cui:

  • La generazione di linee guida personalizzate per la cura dei pazienti.
  • La previsione del rischio di complicazioni mediche.
  • La raccomandazione di trattamenti o interventi appropriati.

L’IA può aiutare gli infermieri a prendere decisioni più informate e appropriate per i loro pazienti. Può anche aiutarea ridurre il carico di lavoro degli infermieri, fornendo loro linee guida personalizzate per la cura dei pazienti.

Vantaggi e sfide dell’utilizzo dell’IA nelle cure infermieristiche

L’utilizzo dell’IA nelle cure infermieristiche presenta una serie di vantaggi, tra cui:

  • L’aumento dell’efficienza e dell’efficacia delle cure.
  • Il miglioramento della sicurezza dei pazienti.
  • La personalizzazione delle cure

Tuttavia, l’utilizzo dell’IA nelle cure infermieristiche presenta anche una serie di sfide, tra cui:

  • La necessità di investire in nuove tecnologie.
  • La necessità di sviluppare competenze specifiche per l’utilizzo dell’IA.
  • La necessità di garantire la sicurezza e l’affidabilità dell’IA.

L’IA ha quindi il potenziale per rivoluzionare il settore delle cure infermieristiche, perché può aiutare gli infermieri a fornire cure più efficienti, efficaci e personalizzate ai loro pazienti. Tutta­ via, è importante considerare i vantaggi e lesfide dell’utilizzo dell’IA nelle cure infermieristiche prima di implementarla. Sappiamo infatti bene quanto si sviluppino meccanismi di rifiuto verso il cambiamento e in questo ambito l’alibi della disumanizzazione delle cure è il piùgettonato. Importante notare però come alcuni progetti siamo riconosciuti come effettivo aiuto nelle cure e di seguito ne citiamo almeno tre esempi.

Progetti di ricerca sull’utilizzo dell’IA nelle cure infermieristiche

Il progetto “lntelligent Nursing Assistant”, finanziato dalla Commissione Europea, sta sviluppando un assistente intelligente per infermieri che può aiutare con compiti ripetitivi, come la raccolta dei dati clinici e la preparazione dei farmaci.

Il progetto “Nurse-Al”, finanziato dal National lnstitutes of Health degli Stati Uniti, sta sviluppando un’intelligenzaartificiale che può aiutare gli infermieri a identificare i pazienti a rischio di complicazioni mediche

Il progetto “Al for Nursing”, finanziato dal National Health Service del Regno Unito, sta sviluppando un’intelligenza artificiale che può aiutare gli infermieri a fornire cure personalizzate ai pazienti.

Questi progetti di ricerca stanno contribuendo a far progredire l’utilizzo dell’IA nelle cure infermieristiche e a migliorare la qualità delle cure fornite ai pazienti.

Quali i rischi dell’IA nella relazione con il paziente?

 L’intelligenza artificiale (IA) sta rapidamente diventando una parte sempre più importante del settore sanitario, comprese le cure infermieristiche. l’IA può essere utilizzata, come detto, per automatizzare compiti ripetitivi, migliorare l’accuratezza e la sicurezza delle cure, e fornire sup­porto decisionale agli infermieri. Tuttavia, l’utilizzo dell’IA nelle cure infermieristiche presenta anche alcuni rischi potenziali.

Uno dei principali rischi dell’IA è che potrebbe portare a una riduzione della comunicazione e

della connessione tra pazienti e infermieri. l’IA può automatizzare molti dei compiti che attualmente vengono svolti dagli infermieri, come la raccolta dei dati clinici e la preparazione dei farmaci. Ciò potrebbe lasciare agli infermierimeno tempo per interagire con i pazienti in modo personale e significativo.

Relazione tra pazienti e infermieri

 Un altro rischio dell’IA è che potrebbe portare a una disuguaglianza nell’accesso alle cure. l’IA è una tecnologia costosa e potrebbe non essere disponibile per tutti i pazienti. Ciò potrebbe portare a una situazione in cui i pazienti che hanno accesso all’IA ricevono cure migliori di quelli che non ce l’hanno.

Infine, l’IA potrebbe portare a pregiudizi nelle cure. Gli algoritmi che alimentano l’IA sono addestrati su dati storici, chepotrebbero contenere pregiudizi. Ciò potrebbe portare a una situazione in cui l’IA discrimina i pazienti sulla base della loro razza, etnia, genere o altri fattori.

È importante che gli infermieri siano consapevoli di questi rischi potenziali e che prendano misure per mitigarli. Gli infermieri possono lavorare per garantire che l’IA venga utilizzata in modo da rafforzare la relazione tra pazienti einfermieri, non da ridurla. Gli infermieri possono anche lavorare per garantire che l’IA sia accessibile a tutti i pazienti e che non sia discriminatoria.

Ecco alcuni modi specifici in cui gli infermieri possono mitigare i rischi dell’IA nelle cure infermieristiche:

  • Coinvolgere i pazienti nelle decisioni sull’utilizzo dell’IA. Gli infermieri dovrebbero parlare con i pazienti dei potenziali benefici e rischi dell’IA e ottenere il loro consenso prima di uti­ lizzare l’IA nella loro cura.
  • Formare gli infermieri sull’utilizzo dell’IA. Gli infermieri dovrebbero ricevere una formazione sull’utilizzo dell’IA in modo sicuro ed efficace.
  • Monitorare l’uso dell’IA. Gli infermieri dovrebbero monitorare l’uso dell’IA per assicurarsi che venga utilizzata in modo appropriato e che non ci siano pregiudizi.

Con la dovuta attenzione e cura, l’IA può essere un’utile aggiunta alle cure infermieristiche. Tuttavia, è importante chegli infermieri siano consapevoli dei potenziali rischi dell’IA e che prendano misure per mitigarli. Una di queste èsicuramente quella di mantenere le redini del processo di cura, nel quale inserire alcuni aspetti funzionali chemigliorino l’assistenza, soprat­tutto mettendo a disposizione più tempo da utilizzare in maniera più efficace.

ASI-SBK Info Sezione Ticino, Marzo 2024