“Il picco dell’influenza è atteso a fine dicembre: sebbene ci sia ancora tempo per vaccinarsi, è bene farlo subito poiché la risposta immunitaria alla vaccinazione impiega circa due settimane per svilupparsi pienamente”. Lo ha ricordato il virologo Fabrizio Pregliasco mentre sono in aumento i casi di influenza stagionale. Un dato confermato anche negli Stati Uniti alle prese con un inizio di stagione influenzale particolarmente virulento: nell’ultima settimana, secondo la rilevazione periodica dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), in quasi tutto il Paese l’intensità delle sindromi simil-influenzali è classificata come alta o molto alta. In poco più di un mese sono 6,2 milioni gli americani che hanno contratto l’infezione, 53mila quelli ricoverati e 2.900 quelli deceduti; tra questi 12 bambini. Oltre alla particolare intensità, la stagione è finora caratterizzata da un numero molto alto di ricoveri. Complessivamente, nella scorsa settimana 11,3 persone ogni 100mila sono finite in ospedale a causa dell’influenza: si tratta del tasso più alto registrato in questa settimana dell’anno dal 2010-2011, quando i ricoveri erano oscillati tra lo 0,1 e l’1,4 casi per 100mila. A necessitare del ricovero sono soprattutto gli over-65 (25,9 casi per 100mila) seguiti dai bambini con meno di 4 anni (20,7). Tra i virus influenzali circolanti, quelli di tipo A sono preponderanti con oltre il 99% dei casi. In particolare, tre quarti dei contagi sono causati dal virus A/H3N2.
DoctorNews33.it, 29.11.2022